Con il termine signoraggio (contrazione dell’antica espressione “aggio del Signore”, risalente al tempo in cui il conio di moneta era un servizio che il regnante offriva a fronte di una commissione, di solito conseguita trattenendo parte dell’oro portato dallo stesso richiedente il conio), si fa riferimento oggi all’insieme dei redditi connessi all’emissione di moneta.

Per le banche centrali dell’area euro, il reddito da signoraggio (detto anche reddito monetario) è definito dall’art. 32, paragrafo 2 dello Statuto del SEBC, come il flusso di interessi generato dalle attività detenute in contropartita delle banconote in circolazione o, più in generale, della base monetaria.

In questo quadro, la moneta costituisce una passività (c.d. liability base), iscritta al passivo dello stato patrimoniale del bilancio delle banche centrali (in quello di Banca d’Italia alla voce ”Banconote in circolazione”, che al 31.12.2017 valeva euro 188.368.204.400), che viene pareggiata dall’accantonamento di attivi (c.d. earmarkable, come, ad esempio, i crediti da rifinanziamento a istituzioni creditizie per operazioni di politica monetaria, i titoli detenuti per finalità di politica monetaria, i crediti intra eurosistema equivalenti al trasferimento delle riserve alla Banca centrale europea o l’oro, anche se l’oro è considerato infruttifero).

L’insieme dei frutti generati da tali attività – che per l’appunto fanno da contropartita alla passività sottesa all’emissione di moneta – viene quindi accentrato a livello europeo alla BCE e da questa redistribuito fra le banche centrali nazionali in proporzione alle rispettive quote di partecipazione (per il 2017 il risultato netto fra devoluzione alla BCE e redistribuzione è stato per la Banca d’Italia di euro 1.233.275.945; cfr. voce 5 del Conto economico del bilancio 2017).

Il reddito monetario così generato viene poi trasferito dalle banche centrali ai singoli stati, al netto delle spese di gestione e dei necessari accantonamenti (nel bilancio di Banca d’Italia 2017 l’ammontare di utile ripartito in favore dello Stato ammontava ad euro 3.365.350.646).