E’ uscito il Bollettino economico della BCE, con interessanti indicazioni sull’andamento dell’inflazione e dei tassi di interesse.

Dopo la contrazione del primo trimestre dell’anno, l’economia dell’area euro si sta gradualmente risollevando grazie al miglioramento della situazione della pandemia di Cov-Sars-2 e ai significativi progressi delle campagne di vaccinazione.

Gli ultimi dati segnalano un rimbalzo dell’attività dei servizi e un continuo dinamismo della produzione manifatturiera. Si prevede in particolare che l’attività economica acceleri nella seconda metà di quest’anno con l’eliminazione di ulteriori misure di contenimento.

Una ripresa della spesa dei consumatori, una forte domanda globale e politiche fiscali e monetarie accomodanti daranno un sostegno cruciale alla ripresa. Allo stesso tempo, le incertezze rimangono, dato che le prospettive economiche a breve termine continuano a dipendere dal corso della pandemia e da come l’economia risponderà dopo la riapertura.

L’inflazione

L’inflazione è aumentata negli ultimi mesi, in gran parte a causa di fattori transitori e di un aumento dei prezzi dell’energia. Ci si aspetta che aumenti ulteriormente nella seconda metà dell’anno, prima di diminuire con il venir meno di tali fattori temporanei.

Le nuove proiezioni indicano un graduale aumento delle pressioni inflazionistiche sottostanti per tutto l’orizzonte preso in considerazione, sebbene tali pressioni rimangano contenute nel contesto di una debolezza economica ancora significativa che sarà assorbita solo gradualmente. Si prevede in particolare che l’inflazione globale rimanga al di sotto dell’obiettivo del Consiglio direttivo per tutto l’orizzonte preso in considerazione.

L’aumento dei tassi

Il mantenimento di condizioni di finanziamento favorevoli durante il periodo pandemico rimane essenziale per ridurre l’incertezza e rafforzare la fiducia, sostenendo così l’attività economica e salvaguardando la stabilità dei prezzi a medio termine. Le condizioni di finanziamento per le imprese e le famiglie sono rimaste sostanzialmente stabili dalla riunione di politica monetaria del Consiglio direttivo di marzo. Tuttavia, i tassi di interesse di mercato sono ulteriormente aumentati.

Sebbene ciò rifletta in parte il miglioramento delle prospettive economiche, un aumento prolungato dei tassi di mercato potrebbe tradursi in un inasprimento delle condizioni di finanziamento più ampie e rilevanti per l’intera economia. Un tale inasprimento sarebbe prematuro e metterebbe a rischio la ripresa economica in corso e le prospettive di inflazione. In questo contesto e sulla base di una valutazione congiunta delle condizioni di finanziamento e delle prospettive di inflazione, il Consiglio direttivo ha deciso di confermare il suo orientamento di politica monetaria molto accomodante.

Proiezioni macroeconomiche

Le proiezioni macroeconomiche dello staff dell’Eurosistema di giugno 2021 suggeriscono che l’attività economica mondiale abbia continuato a riprendersi a cavallo dell’anno nonostante l’intensificarsi della pandemia, con le economie dei mercati emergenti che sono diventate l’epicentro dei nuovi contagi a livello globale.

Mentre l’attività nel quarto trimestre del 2020 si è rivelata leggermente più forte di quanto previsto nelle precedenti proiezioni, l’economia globale è entrata nel 2021 in una fase più debole tra recrudescenza delle nuove infezioni e misure di contenimento più severe.

Le recenti indagini segnalano un forte slancio dell’attività globale, anche se i segni di divergenza tra le economie avanzate e quelle dei mercati emergenti, e tra il settore manifatturiero e quello dei servizi, stanno diventando più evidenti.

Il grande stimolo fiscale approvato dall’amministrazione Biden dovrebbe rafforzare la ripresa negli Stati Uniti, con alcune ricadute positive a livello globale. In questo contesto, le prospettive di crescita dell’economia globale sono poco cambiate rispetto alle proiezioni precedenti.

La crescita del PIL reale globale (esclusa la zona euro) dovrebbe aumentare del 6,2% quest’anno, prima di rallentare al 4,2% e al 3,7% rispettivamente nel 2022 e nel 2023. Tuttavia, la domanda estera dell’area dell’euro è stata rivista al rialzo rispetto alle proiezioni precedenti. Si prevede che aumenterà dell’8,6% quest’anno e del 5,2% e del 3,4% rispettivamente nel 2022 e nel 2023. Ciò riflette principalmente una domanda più forte dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, i principali partner commerciali dell’area dell’euro.

I prezzi all’esportazione dei concorrenti dell’area dell’euro sono stati rivisti al rialzo per quest’anno a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime e del rafforzamento della domanda. I rischi per le proiezioni di base globali riguardano principalmente il futuro corso della pandemia. Gli altri rischi per le prospettive globali dell’attività sono giudicati sostanzialmente equilibrati, mentre i rischi per l’inflazione globale sono inclinati verso l’alto.

Le condizioni finanziarie nell’area dell’euro hanno continuato a restringersi leggermente dall’ultima riunione del Consiglio direttivo, in un clima di rischio positivo. Nel periodo in esame (dall’11 marzo al 9 giugno 2021), i rendimenti delle obbligazioni sovrane dell’area dell’euro e i loro differenziali rispetto al tasso overnight index swap (OIS) sono aumentati moderatamente, soprattutto a causa del miglioramento delle prospettive economiche alla luce dei progressi delle campagne di vaccinazione in tutta l’area dell’euro, unitamente al continuo sostegno politico.

La curva forward dell’euro overnight index average (EONIA) è aumentata marginalmente sulle scadenze a medio e lungo termine, mentre l’estremità breve della curva è rimasta in gran parte invariata, suggerendo l’assenza di aspettative di un imminente cambio di tasso politico

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