La banca centrale russa ha vietato il pagamento delle cedole in scadenza agli investitori esteri di obbligazioni espresse in rubli. Una mossa definita temporanea per sostenere i mercati sotto stress a causa delle sanzioni internazionali e che si aggiunge alla decisione dei giorni scorsi di impedire ai soggetti esteri di vendere asset russi in portafoglio.

Il congelamento in atto del debito pubblico riguarda quasi 3.000 miliardi di rubli (29 miliardi di dollari) calcola Bloomberg, tenendo conto dei dati disponibili all’inizio di febbraio. Secondo il database dell’agenzia americana, il prossimo pagamento di una cedola sulle obbligazioni russe (denominate OFZ) è previsto per domani sulle emissioni con scadenza nel 2024. “Penso che Mosca abbia sottovalutato fino a che punto si spingeranno le sanzioni e ora non può far molto”, ha scritto Viktor Szabo, gestore di Aberdeen Asset Management a Londra. “Tutti i mercati russi sono crollati”.

La banca centrale non ha specificato quanto tempo durerà il divieto. L’agenzia di stampa Interfax ha riferito che la sospensione temporanea sarà in vigore per sei mesi a meno che l’autorità di regolamentazione non la ritiri prima del tempo.

Anche oggi la Borsa di Mosca, il Moex, è sospesa, impedendo agli investitori di poter vendere gli asset in portafoglio. Il rublo, intanto, sta perdendo quota anche oggi sul dollaro il 9%, ora vale 0,00865, neanche un centesimo della valuta statunitense. La valuta russa ha perso il 40% circa dal novembre 2021,quando scambiava a 0,0144.